venerdì 15 agosto 2014

MIGLIORIAMO NATURALISTICAMENTE L'AMBIENTE IN CUI VIVIAMO!



Ecco di seguito la mia esperienza riguardo le piante che ho ripiantato e/o regalato negli anni.


Dal 1998 ad oggi ho piantato e/o regalato circa 500 piante tra roverelle, cerri, farnie, aceri campestri, lecci, ornielli, biancospini, allori, sanguinelli, prugnoli, pioppi neri, pioppi bianchi, salici rossi, salici bianchi, ciliegi selvatici, perastri, olmi campestri, frassini maggiori, ontani neri, ligustri volgari. Tutte piante forestali autoctone dell'area dove vivo, di ecotipo locale e piantate nelle loro condizioni ecologiche ottimali. La maggior parte delle piantine le ho seminate io prima in fitocella e poi ripiantate, le altre le ho riprodotte con altri metodi; altre ancora le ho richieste al vivaio comprensoriale locale della forestale.



In foto una delle roverelle che ho piantato nel 2000, la foto risale al 30 giugno 2014. Questa Roverella (Quercus pubescens) era alta 30cm quando l'ho piantata a terra. Ora supera i 9,5metri ed è una delle più rigogliose piantate in quell'anno! Io credo fermamente nel migliorare le aree marginali dei nostri campi, giardini, aree verdi varie, offrendo alla natura le piante naturali autoctone di cui l'abbiamo privata con la modernizzazione e l'antropizzazione.

Vi invito a leggere la pagina di questo blog con la mia esperienza documentata nel 2013, "Un vivaio forestale fai da te". 
Grazie!



[Testo e foto di Sante Cericola]

Buon Ferragosto!



A tutti gli amici del blog 

Nidi Artificiali

BUON FERRAGOSTO!

mercoledì 6 agosto 2014

PIANTE INVASIVE ALLOCTONE & BUDDLEJA DAVIDII



Siccome mi trovo spesso a nominare qua e la in qualche post, in qualche gruppo su Facebook, le specie alloctone invasive (specie esotiche e a rapida diffusione) e la loro pericolosità per gli ecosistemi e la biodiversità, di seguito linko un'interessante pubblicazione del Ministero dell'Ambiente riguardante le piante alloctone invasive, dal titolo "Flora vascolare alloctona e invasiva delle regioni d'Italia"
Vi invito a consultarlo per conoscere le specie di piante più pericolose per la biodiversità della vostra regione. Buona lettura!


Inoltre vi ricordo che ad aprile 2014 l'UE ha approvato finalmente un regolamento organico complessivo riguardo le specie alloctone ed invasive sia animale che vegetali (in tutto circa il 20% di quelle alloctone presenti in Europa). Nel prossimo futuro diverranno operativi i divieti di introdurre, trasportate, immettere sul mercato, conservare, far crescere o rilasciate nell'ambiente le specie alloctone invasive. Alcune regioni si stanno già muovendo. Noi nel frattempo impariamo a riconoscere in questo caso quelle vegetali. 



UN ESEMPIO: LA REGIONE LOMBARDIA E LE SPECIE ALLOCTONE INVASIVE

A titolo di esempio ecco il contributo della Regione Lombardia all'identificazione e lotta alle specie alloctone invasive:


Di seguito la lista nera delle piante della regione Lombardia, ovvero le 22 specie di piante alloctone invasive più pericolose per gli ecosistemi naturali.





CHE DIRE DELLA BUDDLEJA, LA FAMOSA PIANTA DELLE FARFALLE?


Buddleja davidii - foto con licenza Creative Commons tratta dal sito http://commons.hortipedia.com/wiki/File:Buddleja_shrub_photo_file_PDBKB.jpg




NOTA RIGUARDO LA BUDDLEJA (Buddleja davidii - la specie tipo) - LA PIANTA DELLE FARFALLE - UNA DELLE ALLOCTONE INVASIVE DELL'EU


La buddleja è vivamente sconsigliata ormai anche dai manuali naturalistici e di birdgardenng seri perché è una pianta alloctona e invasiva soprattutto nei fondovalle prealpini e nei greti dei torrenti di montagna. Se andate in alcune regioni del nord Italia i greti dei torrenti sono letteralmente invasi dalla buddleja a discapito di tutto ciò che di naturale ci possa vivere. In Inghilterra che fu la prima a proporla con un ingenuo e pericoloso entusiasmo naturalistico, tappezza ogni scarpata, muro, margine in città, in periferia e campagna. Finalmente nel 2010 l'UE l'ha inserita tra le piante alloctone invasive e qualcosa si comincia a muovere per difendere i nostri ecosistemi dall'invasione. Io ne sconsiglio vivamente l'uso nelle condizioni ambientali in cui manifesta appieno la sua prorompenza. 

L'unica nota positiva è che per chi non volesse proprio rinunciarvi, oggi in commercio non si trova più la specie tipo invasiva ma le cultivar migliorate della Buddleja davidii, come la Black Knight, la White Profusion e tante altre che molto difficilmente producono semi e quindi infestazioni in natura. Tuttavia l’invasione della specie tipo è già in atto da vari anni nei fondovalle prealipini e nei greti di torrente in moltissime aree della penisola ed il fenomeno è in espansione.


Ad aprile 2014 l'UE ha approvato finalmente un regolamento organico complessivo riguardo le specie alloctone ed invasive sia animale che vegetali (in tutto circa il 20% di quelle alloctone presenti in Europa). 

Nel prossimo futuro diverranno operativi i divieti di introdurre, trasportate, immettere sul mercato, conservare, far crescere o rilasciate nell'ambiente le specie alloctone invasive. Alcune regioni si stanno già muovendo.

Se avete una vera coscienza naturalistica io vi consiglio di piantare i nostri arbusti che stanno sparendo anche dalle nostre campagne, sia per le invasioni biotiche che per la scomparsa dei margini nei contesti di agricoltura industriale. Arbusti come biancospini, prugnoli, viburni, cornioli, ligustri volgari ad esempio fanno belle fioriture e sono ottimi sia come piante in siepi che come esemplari isolati. Inoltre piantandoli nel vostro giardino aiutate non solo le farfalle e gli insetti che si nutrono di nettare ma offrite rifugio, cibo e sito di nidificazione a molti uccelli ed insetti; gli uccelli ne diffonderanno i semi ed anche attorno a casa vostra torneranno piante autoctone al posto di piante alloctone invasive che erodono la biodiversità. [Sante Cericola - Nota del 05.08.2014 - Gruppo Facebook CASETTE NIDO - BAT BOX - NIDI ARTIFICIALI - CASSETTE NIDO
https://www.facebook.com/groups/119981468560/?fref=ts]




NOTA

Un accorgimento per chi non vuole rinunciare alla sua buddleja (specie tipo invasiva) ma vuole scongiurare la sua invasività è quello di recidere tutti i fiori appassiti prima che si formino i semi e vengano dispersi.



[Testo di Sante Cericola]


domenica 3 agosto 2014

INIZIO DI COLONIZZAZIONE DELLA CASETTA NIDO TRIPLA PER PASSERA MATTUGIA




CASSETTA NIDO TRIPLA PER PASSERA MATTUGIA


Ecco sotto la cassetta nido tripla di mia realizzazione, dopo l'istallazione.




Passera mattugia (Passer montanus) alla seconda nidificazione annuale in cassetta nido tripla di mia creazione. Foto a pochi giorni dall'involo dei nidiacei (28 luglio 2014).





Genitori e figli dopo l'involo (02 agosto 2014)

Passera mattugia (Passer montanus) con imbeccata e giovani. I piccoli passeri da poco usciti dalla cassetta nido tripla volano qua e là mentre i genitori li chiamano con le imbeccate; ottimo incentivo per allenarli  nei loro primi voli.











Ora si spera che negli anni si formi  una piccola colonia che occupi le restanti due cavità-nido a disposizione.




[Testo e foto di Sante Cericola]